Il Ministero dello Sviluppo Economico, con Decreto del 2 luglio 2021, dando seguito agli stanziamenti previsti dal D.L. 99/2021, ha riaperto lo sportello della misura nuova Sabatini per richiedere le agevolazioni a sostegno degli investimenti produttivi delle piccole e medie imprese attraverso l’acquisto di beni strumentali. Proponiamo in sintesi un quadro degli elementi essenziali di questa importante opportunità offerta alle imprese.
Le imprese ammissibili alla data di presentazione della domanda devono possedere i seguenti requisiti:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese o nel Registro delle Imprese della pesca;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
Oggetto dell’agevolazione sono i beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti c.d. “industria 4.0” che possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% previsto dalla L. 232/2016.
L’agevolazione consiste nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di
- finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura;
- un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
Il finanziamento, di durata non superiore a 5 anni, è assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare di importo compreso tra € 20.000 e 4 milioni di euro e deve essere interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’art. 2424 C.C., come indicati nel principio contabile n. 16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), nonché a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”. Inoltre, gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
- correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.
La procedura osserva i seguenti passaggi essenziali:
- la PMI presenta alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge;
- la banca/intermediario finanziario verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione, la sussistenza dei requisiti e trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo;
- la banca/intermediario finanziario, previa conferma da parte del Ministero della disponibilità, totale o parziale, delle risorse erariali da destinare al contributo, ha facoltà di concedere il finanziamento alla PMI mediante l’utilizzo della provvista costituita presso Cassa depositi e prestiti S.p.A., ovvero mediante diversa provvista;
- la PMI, a investimento ultimato, compila, in formato digitale ed esclusivamente attraverso l’accesso alla piattaforma, la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione, nonché, previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, la Richiesta Unica (modulo RU).
Per le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a partire dal 1.01.2021, il contributo è erogato dal Ministero alle PMI beneficiarie in un’unica soluzione, indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato, fermo restando il rispetto dei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa.
Articolo di Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN
tratto da www.fisco7.it – newsletter del 21.07.2021