l decreto Sostegni BIS, approvato nelle scorse settimane, che introduce misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, prevede anche importanti interventi sul fronte liquidità e credito.
Tra le novità più importanti vi è la proroga al 31 dicembre 2021 della moratoria sui prestiti, applicata alla quota capitale delle esposizioni oggetto di moratoria, e sono prolungati e rimodulati gli strumenti di garanzia emergenziali previsti dal Fondo di Garanzia per le Pmi e da Garanzia Italia di Sace;
Le moratorie in essere su finanziamenti ed altri affidamenti (linee di cassa, anticipi, ecc.) vengono, quindi, ulteriormente prorogate: dal 30.6 al 31.12 ma la proroga non è automatica, occorre fare richiesta alla banca (o all’ istituto finanziatore) entro il 15 giugno.
La richiesta della proroga dovrebbe essere avanzata con una mail; ma riteniamo che una PEC sia più appropriata. E diversamente dalle precedenti moratorie stavolta sarà oggetto di proroga solo il capitale, gli interessi andranno corrisposti entro il 30.6
E’ mantenuta la possibilità di accedere ai finanziamenti con garanzia pubblica anche dopo il 30 giugno e sino a fine anno.
Inoltre, la durata massima dei finanziamenti garantiti è ampliata da 6 a 10 anni. E’, anche, possibile rinegoziare ed allungare la durata dei finanziamenti già stipulati.
Si ricorda che per i finanziamenti fino a 30mila€ la durata era già stata ampliata a 15 anni.
Per questo appare opportuno valutare attentamente se ricorrere alla stessa o meno, magari sentendo preventivamente il proprio istituto bancario ed utilizzando, comunque, lo strumento solo se appare assolutamente necessario e non evitabile. Il ricorso alla moratoria, infatti, potrebbe comportare come conseguenza il blocco della nuova finanza eventualmente necessarie ed un deterioramento della propria posizione bancaria, con tutte le conseguenza che si possono immaginare.
L’obiettivo è quello di evitare che le banche procedano a classificare le esposizioni in moratoria come forborne, ovvero come oggetto di concessioni e che potrebbero determinare un rischio per il finanziatore nel caso in cui ci sia uno stato di difficoltà del debitore, e successivamente verifichino i requisiti per l’ulteriore classificazione dei crediti come forborne non-performing, ovvero crediti deteriorati.
“Alla luce delle attuali previsioni delle Linee guida, una proroga della moratoria ex articolo 56, D.l. 18/2020, oltre il 30 giugno 2021 determinerebbe l’aumento degli importi oggetto di sospensione calcolabili nella soglia il cui superamento può determinare lo stato di non-performing e sarebbe valutabile come ulteriore misura di concessione sempre ai fini di tale classificazione. Ciò aumenterebbe significativamente il rischio che le banche classifichino le moratorie più datate (qualora siano già state classificate come forborne) come esposizioni non performing”.
Per evitare questo rischio, la prima bozza del Decreto Sostegni bis introduceva una moratoria parziale, l’ultima versione disponibile cambia le carte in tavola.
(tratto da Informazionefiscale.it)
Non resta che contattare gli Istituti di credito specifici, per comprendere realmente i rischi e i benefici della nuova proroga.
L’Ufficio Credito Confesercenti è a vostra disposizione per informazioni ed approfondimenti,
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