Il Decreto contro il caro bollette, approvato dal Consiglio dei ministri il 28 marzo 2023, all’art. 17 introduce lo
slittamento della prima scadenza dai 31 marzo al 31 ottobre 2023.
Possono essere oggetto di regolarizzazione le violazioni formali, commesse dalla generalità dei contribuenti, in materia di Iva, Irap, imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, ritenute alla fonte e crediti d’imposta, mediante versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni, eseguito in due rate di pari importo, la1° entro il 31 ottobre 2023 e la 2° entro il 31 marzo 2024
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In data 6 marzo 2023 l’Agenzia delle Entrate ha emanato il Provvedimento_Lista invii tardivi_06.03.23 con il quale ha stabilito le modalità con le quali rende disponibili, ai contribuenti titolari di partita IVA, le informazioni relative alle fatture elettroniche e ai corrispettivi giornalieri telematici trasmessi oltre i termini stabiliti dalle rispettive norme, affinché gli stessi possano rimediare alle eventuali anomalie segnalate.
Stante quanto scritto e a seguito delle numerose segnalazioni di ricevimento delle predette “lettere di compliance” dell’Amministrazione, che state ricevendo, la presente comunicazione è volta a ricordarVi che, qualora si ritenga che l’anomalia segnalata sia corretta, è possibile regolarizzare la propria posizione con le diverse forme di “definizione agevolata” previste dalla legge n. 197/2022 (c.d. “misure di tregua fiscale”), versando:
• entro il 31 ottobre 2023 una somma pari ad euro 200 per il periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni, qualora le stesse non abbiano inciso sulla corretta determinazione e liquidazione del tributo;
• oppure versando, sempre entro il 31 ottobre 2023, un diciottesimo delle sanzioni ordinariamente previste per la mancata o tardiva emissione della fattura e per l’omessa o tardiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri, qualora le violazioni abbiano invece inciso sulla dichiarazione annuale.
Pertanto, vi consigliamo di rivolgervi tempestivamente agli addetti degli uffici territoriali delle Confesercenti di riferimento o comunque ai propri consulenti al fine di poter sanare, se necessario, le proprie posizioni.
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