Bar, palestre e musei accessibili solo per chi è vaccinato. Dal 1° febbraio 2022 la durata del Green Pass si riduce a sei mesi. Nessun limite di ospiti per i pranzi delle feste a casa. Obbligo di mascherine all’aperto dovunque
Una conferenza stampa del ministro della Salute Roberto Speranza, del coordinatore del Cts Franco Locatelli e del portavoce del Cts Silvio Brusaferro ha illustrato i contenuti del testo. Slitta per ora l’estensione ad altre categorie di lavoratori dell’obbligo vaccinale.”Una misura che è sempre stata sullo sfondo. Non è mai stata esclusa”, aveva ribadito ieri in conferenza stampa il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ma per ora è lì, sullo sfondo, che resterà.
Ecco cosa prevede il decreto:
La validità scende da 9 a 6 mesi
Si accorcia la validità del Green Pass vaccinale. Nel nuovo decreto, il cosiddetto Dl festività varato dal governo Draghi, la durata della Certificazione verde ottenuta dopo la somministrazione della seconda dose o del booster scende, a partire dal 1° febbraio 2022, da nove a sei mesi. Si torna insomma alle origini: tanto, un semestre, valeva il Green Pass nel momento della sua introduzione. La data di scadenza era stata poi dilatata a 12 mesi, ridotta a 9 a metà dicembre e ora di nuovo accorciata perché la protezione dei vaccini tende a scemare. Per questo il ministero della Salute è al lavoro anche per anticipare i tempi della terza dose: tra la seconda iniezione anti-Covid e il booster dovranno passare almeno 4 mesi (e non più 5), poi sarà raccomandata la nuova inoculazione. Anche perché, due mesi dopo, il Pass scade. La data di partenza della nuova tempistica sarà decisa dal commissario Figliuolo in accordo con le Regioni.
Mascherine
All’aperto tornano obbligatorie
Tornano le mascherine all’aperto, ovunque, in tutta Italia, anche in zona bianca. L’obbligo sarà in vigore dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta e fino al 31 gennaio 2022. Si potranno indossare le mascherine chirurgiche, quelle di stoffa o le Ffp2. Proprio queste ultime, più filtranti, sono al centro della principale novità che riguarda i dispositivi di protezione individuale: fino alla fine dello stato di emergenza e quindi al momento fino al 31 marzo, sarà obbligatorio indossare le Ffp2 in cinema, teatri, locali per la musica dal vivo o l’intrattenimento, discoteche, stadi all’aperto e palazzetti dello sport. Inoltre in tutti questi luoghi, se al chiuso, è vietato consumare cibo e bevande. Proibiti quindi coca e pop corn durante i film. Le Ffp2 dovranno essere indossate anche a bordo dei mezzi di trasporto: dagli aerei ai treni, dai traghetti agli aliscafi, ma pure su bus, tram, pullman e metropolitane.
Feste e discoteche
Stop fino a gennaio, poi solo con 3 dosi
Sulle feste arriva la stretta di Capodanno. Richiudono le discoteche, le sale da ballo e gli altri locali assimilati dove si svolgono eventi, concerti, feste aperte al pubblico. La decisione, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, è stata presa all’unanimità e varrà fino al 31 gennaio. Le discoteche hanno avuto insomma vita breve: erano state riaperte l’11 ottobre. A febbraio, quando le casse torneranno a battere, e fino al 31 marzo, per ballare ci vorrà la terza dose oppure la seconda dose più un tampone antigenico o molecolare fatto al massimo 48 ore prima della serata. La stessa regola è prevista, dopo il 31 gennaio, per entrare in un locale dove è stata organizzata una festa o un evento (ad esempio un ristorante che dopo cena ha previsto un dj set): “Mega Green Pass” da booster o seconda dose più test negativo.
Concerti in piazza
Niente Capodanno nelle strade
Oltre alle discoteche si spengono, da subito, anche le luci dei concerti, degli eventi, delle feste di piazza che inevitabilmente avrebbero implicato assembramenti e presenza di folla. Stop quindi al Capodanno in strada, ai fuochi d’artificio popolari e alle iniziative di massa all’aperto. Molte delle quali già annullate a livello locale, prima del decreto, dai sindaci. La norma sarà in vigore fino al 31 gennaio 2022.
Al contrario dello scorso anno, invece, non sono stati previsti da decreto limiti al numero di ospiti da ricevere in casa al cenone della Vigilia, al pranzo di Natale, alla tombolata di Santo Stefano o al Veglione di Capodanno. Restano dunque solo i consigli di virologi, epidemiologi, igienisti che invitano a tavolate contenute, con invitati vaccinati, possibilmente già conviventi o scelti nella cerchia dei contatti stretti, rispettando le norme igieniche di base: finestre socchiuse, abbracci limitati, piatti e bicchieri personali.
Bar e ristoranti
Caffè al banco col Super Pass
Nei bar e nei ristoranti, nelle enoteche, nei pub e nei locali, sarà necessario esibire il Super Green Pass, ovvero quello che si ottiene con la vaccinazione o dopo la guarigione dal Covid-19, anche per consumare al banco, se questo è al chiuso.
La regola era già in vigore dal 6 dicembre per pranzare, cenare o fare colazione seduti tra i tavolini al chiuso, mentre al bancone e all’aperto era possibile consumare cibi e bevande anche con il solo tampone antigenico o molecolare negativo effettuato massimo 48 o 72 ore prima del pasto. Con il nuovo decreto la regola cambia, in senso restrittivo: fino alla fine dello stato di emergenza (31 marzo 2022) i No Vax non potranno più sorseggiare un caffè al bancone, mangiare un tramezzino con una spremuta in piedi al chiuso o sedersi sugli sgabelli per birra e patatine davanti allo spillatore.
Palestre e musei
Il test negativo non basta più
Il decreto allunga pure la lista dei luoghi in cui sarà richiesto il Green Pass rafforzato rilasciato a chi è vaccinato o guarito dal Covid. Per entrare in musei e luoghi di cultura, palestre e piscine, svolgere allenamenti di sport di squadra, nei centri benessere al chiuso e nei centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), nei centri culturali, sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia), nei parchi tematici e di divertimento, in sale gioco, sale bingo e casinò non sarà più sufficiente il solo tampone. Lo stesso vale per i corsi di formazione privati, se svolti in presenza. Il decreto prevede un rafforzamento delle misure anti-contagio anche per far visita ai propri cari nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e negli hospice: potranno entrare solo le persone con Super Green Pass e tampone negativo oppure vaccinati già con la terza dose.
Viaggi
Controlli a chi entra nel nostro Paese
Sui viaggi non cambia per ora molto. Il governo ha optato per una piccola mossa per contenere la diffusione del virus in Italia. Chi entra, per turismo, lavoro o altre ragioni, sul territorio nazionale potrà essere sottoposto a test antigenici o molecolari a campione. I controlli saranno effettuati in porti, aeroporti, stazioni e frontiere. Se il tampone dovesse dare esito positivo allora al viaggiatore si applicherà la misura dell’isolamento fiduciario per un periodo di dieci giorni. Il contagiato potrà soggiornare in un Covid hotel, in assenza di altre soluzioni. Scatterà inoltre l’immediata comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale competente per territorio in modo da garantire la sorveglianza sanitaria attiva per tutto il periodo necessario, fino a che il tampone non darà risultato negativo.
Scuola
Vacanze regolari, screening al rientro
«Sulle scuole – ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza – la posizione del governo è molto chiara: crediamo che vadano tutelate come presidio fondamentale del nostro Paese e un rafforzamento dello screening nella fase di rientro post festività sarà indispensabile per creare condizioni di maggiore sicurezza». Il decreto prevede, infatti, un supporto del ministero della Difesa, del personale e dei laboratori militari nell’attività di tracciamento e sequenziamento dei nuovi casi di Covid tra gli studenti. Assente invece nel testo qualsiasi riferimento a un prolungamento delle vacanze natalizie oltre la Befana. Il tema è però finito sul tavolo del governo su proposta di alcuni presidenti di Regione che hanno avanzato l’ipotesi di tenere le scuole chiuse fino al 31 gennaio, attivando la didattica a distanza. L’idea alternativa: scuole in presenza per i più piccoli e Dad dalla seconda media in su.
Foto tratta da fanpage.it