Confesercenti giudica molto positivamente la riapertura su Piombino dei Protocolli d’insediamento da parte della Regione Toscana, a partire dal 17 aprile scorso. La misura punta a dare sostegno a progetti, aventi rilevanza strategica, destinati a consolidare o creare nuovi insediamenti industriali ed in particolare, incrementare la presenza di attività economiche, favorire percorsi di ristrutturazione e riconversione e incrementare l’occupazione ed è molto importante per sostenere il tessuto economico locale nella difficile fase della reindustrializzazione e riconversione produttiva. Potranno partecipare al bando le micro, piccole, medie e grandi imprese, singole o in forma aggregata, nonchè i liberi professionisti in quanto equiparati alle imprese. Molto importante è la dotazione finanziaria messa a disposizione: 6.930.987,15 euro, oltre ad eventuali economie che si potranno generare a valere sulla riserva, pari a Euro 501.880,95, istituita per lo scorrimento delle graduatorie attive per l’Area di Piombino. Le agevolazioni, che saranno concesse sotto forma di contributo in conto capitale a fondo perduto, sono relative a progetti dalla dimensione minima di 250 mila euro, da realizzare e localizzare nel territorio dei comuni compresi nell’Area di crisi industriale complessa: Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto. Gli investimenti devono essere realizzati da imprese che operano in attività dei settori manifatturieri e dei servizi, B, C, D, E, F, H, I (limitatamente ai codici 55.1, 55.2, 55.3, 55.9), J, M, N, R della classificazione delle attività economiche ATECO ISTAT 2007. Sono ammissibili progetti relativi a:
a1) nuove unità locali;
a2) unità locali già presenti sul territorio dell’Area di crisi industriale di Piombino;
a3) creazione o ammodernamento di infrastrutture di ricerca private (ai sensi dell’art. 26 del Reg. UE n. 651/2014);
- investimenti da parte di imprese con sede legale nell’Area di crisi industriale di Piombino, la cui base sociale è costituita per almeno il 70% da ex dipendenti di aziende in crisi che hanno usufruito dell’incentivo dell’autoimprenditorialità.
I PdI devono prevedere i seguenti programmi di investimento:
- ricerca industriale e sviluppo sperimentale, ai sensi dell’art. 25 del Reg. (UE) n. 651/2014 (destinatari intervento: sia GI sia PMI);
- investimenti materiali e immateriali destinati alla creazione di un nuovo investimento o all’ampliamento di uno stabilimento esistente ai sensi dell’art. 14 e ss. del Reg. (UE) n. 651/2014 (destinatari intervento: sia GI sia PMI)
- investimenti materiali e immateriali destinati alla creazione o ammodernamento di infrastrutture di ricerca private ai sensi dell’art. 26 del Reg. (UE) n. 651/2014 (destinatari intervento: sia GI sia PMI).
Per informazioni e appuntamenti potete contattare i seguenti numeri 0565-263811 (dott.ssa Michela Brandi) oppure il numero 3938441132 (dott. Roberto Peria). E’ altresì possibile inviare una mail con la richiesta di incontro al seguente indirizzo roberto.peria@confesercenti.li.it .