Nello scorso autunno, la Confesercenti ha realizzato una indagine, allo
scopo di “fotografare” il pensiero e la percezione delle imprese del centro
storico di Portoferraio su questioni ed argomenti come: mobilità e
parcheggi, sicurezza, decoro urbano, valorizzazione della città, rapporti
tra imprese e istituzioni, tra imprese e turismo, incidenze negative
sull’attività di impresa.
Il lavoro ha consentito anche di evidenziare dati oggettivi come il numero
delle attività presenti nell’area, la tipologia di vendita ed i mesi di
apertura nell’anno. Tutte informazioni che hanno fornito un quadro d’insieme
certamente utile alla migliore comprensione delle dinamiche sociali,
economiche ed urbanistiche della città.
L’area presa in considerazione è stata quella che dal molo Gallo prosegue
verso le piazze della vecchia Cosmopoli, quindi tutte le attività
all’interno delle mura antiche e quelle situate lungo le calate Mazzini e
Matteotti. Ben 106 il numero dei soggetti coinvolti nell’indagine tra
strutture commerciali e di servizi che hanno un‘insegna su vie pubbliche
(cioè visibili dalla strada e con l’esclusione, ovviamente, degli studi
professionali).
A tale proposito un primo dato interessante è che, in generale, nonostante
la crisi persistente, sono presenti attivamente ancora molte tipologie di
settori (ben 36 i diversi tipi di attività rilevati) anche se le più
significative da un punto di vista numerico sono la ristorazione e
l’abbigliamento che da sole costituiscono il 40% del totale complessivo
degli esercizi presenti.
“Dall’indagine, si ricava l’impressione di una città viva dal punto di vista
commerciale” dichiara Franco De Simone, Presidente locale della
Confesercenti “basti pensare che tre quarti, o meglio, il 73.79% delle
attività, dichiarano di essere aperte tutto l’anno o quasi. Naturalmente
dalle risposte ai quesiti emergono luci ed ombre. Appare molto forte, tanto
per fare un esempio,la preoccupazione per questioni inerenti la
sicurezza, la microcriminalità e la vigilanza. Problemi che non possiamo
permetterci di trascurare. Ma anche l’attenzione a questioni come il decoro
urbano, la segnaletica turistica, la pulizia delle spiagge e l’abusivismo
commerciale, hanno riscontrato, nell’indagine, una forte preoccupazione ed
una richiesta, all’Amminstrazione pubblica di intervento immediato”.
“Siamo consapevoli, che i Comuni non stiano vivendo il suo maggior periodo
di splendore, dal punto di vista delle risorse economiche, ma le aziende del
commercio” conclude De Simone “vivono un momento particolare, e soffrono più
che in altri periodi la carenza di servizi e la scarsa attenzione che la
Pubblica amministrazione, intesa in generale, sta riservando loro, su tutto,
con le questioni della fiscalità e tutte le varie forme di tassazione
(smaltimento dei rifiuti ad esempio)”.
Sempre restando sui dati emersi dall’indagine vale la pena sottolineare
anche la propensione delle imprese ad accogliere forme di mobilità
sostenibile e la conferma della forte dipendenza dal turismo.
Il mondo delle imprese non rinuncia a formulare proposte, in questo senso,
molto significativa appare la facilità con cui le aziende si mettono in
gioco sulla domanda “In che modo le attività commerciali potrebbero fare
qualcosa per rendere la città più accogliente”, offrendo la propria
disponibilità su fronti quali organizzazione di iniziative di accoglienza,
pulizia del marciapiede antistante l’ attività, aperture in bassa stagione.
Traspare dalle interviste sia la consapevolezza di vivere una città dalla
forte identità culturale, con una classe di imprenditori che riconosce nel
complesso i suoi valori e le sue potenzialità , sia l’attenzione nei
confronti dell’organizzazione generale della città (ordine, pulizia, decoro,
mobilità sostenibile, appaiono le risposte più “gettonate”) che viene vista
come vera chiave di volta per migliorare anche la qualità e la presenza
turistica.
Nei suggerimenti liberi parole ricorrenti come decoro e pulizia (ma anche
altro), confermano nella sostanza l’attenzione delle imprese verso gli
aspetti legati alla qualità della vita e del turismo. Mentre altre, sempre
molto ricorrenti, come Comunicazione, Fortezze, Crocieristica, stanno a
sottolineare a nostro avviso la percezione di una sostanziale carenza
iniziative di supporto ad elementi come questi, di un certo potenziale
turistico.
Le nuove imprese commerciali continuano a credere nelle potenzialità del
centro storico e continuano ad aprire nuove attività (circa il 30% delle
imprese presenti ha aperto negli ultimi 5 anni) nonostante che i canoni, la
fiscalità e la difficoltà a raggiungere i punti vendita della città vengano
percepiti come un limite molto forte.
Chiusura da parte del Direttore Provinciale di Confesercenti Alessandro
Ciapini –
Il sondaggio è stato abbastanza chiaro su Comune ed associazioni di
categoria, i quali escono dall’indagine con qualche “graffio”. Dal Comune
le imprese vogliono maggiore attenzione e meno burocrazia , mentre le
associazioni anche in questo sondaggio confermano la sofferenza che a
livello nazionale sta investendo tutto il settore dei corpi intermedi , ma
lo stesso sondaggio conferma anche che c’è voglia di sostegno, di
veicolare idee e progetti, di rappresentatività, di insomma. Noi, e penso
anche le altre associazioni di categoria, faremo il possibile per essere
ancora piu’ utili alla causa e farci apprezzare in questo dalle imprese – .